I mezzi per far fronte a questa grandiosa impresa erano quasi esclusivamente un’illimitata fede nella Divina Provvidenza, unita a costanti preghiere e a sacrifici . Pur incontrando mille ostacoli ed incomprensioni, G.B. Cottolengo (e i suoi successori) mai rifiutarono aiuto ed assistenza agli esseri umani, per quanto poveri e disgraziati. Oggi la "Piccola Casa" (che i Torinesi chiamano familiarmente "Il Cottolengo") è un imponente complesso di edifici dove tutto è lavoro, preghiera e carità, e dove il denaro non è accettato! Migliaia di pazienti (portatori di handicap fisici e mentali, anziani, ammalati in genere, minori indifesi, tossicodipendenti, poveri senza fissa dimora, extracomunitari), sono curati da suore e da volontari. Molti medici prestano il loro lavoro gratuitamente e possono servirsi degli ultimi ritrovati della scienza . Lo sviluppo della "Piccola Casa" è stato prodigioso; oggi più di cento "Case" operano in Italia e all’Estero. Il fondatore è stato beatificato nel 1917 e canonizzato nel 1934.