L'accesso alla proprietà avveniva attraverso i due ingressi di Piazza Roma e di Via della Libertà, che con i loro cancelli, sormontati da ornamentali vasi di marmo introducevano solennemente alla villa. Viali lussureggianti s'incrociavano circondando prati fioriti alla cui manutenzione erano addetti i giardinieri che si occupavano anche della serra e del vivaio. Tra le essenze presenti si ricordano pini, lecci, tigli, platani, palme, magnolie, eucalipti, cedri, ficus e cipressi. Per lo svago della famiglia, furono costruiti una grandiosa cavallerizza ed un teatrino, con annessa pista di pattinaggio. Il parco fu ornato di statue e di busti per onorare personalità insigni e ricordare al tempo stesso i momenti più significativi della storia
Nel 1936 i Fabbricotti furono costretti a vendere la proprietà al Comune di Livorno: questa allora comprendeva la villa, due case coloniche con relativi annessi e il vasto parco, per un'estensione di circa 27 ettari. Durante la guerra l'immobile fu sede del comando tedesco e poi di quello americano, subendo ingenti danni. Oggi la villa ospita la Biblioteca Labronica.